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Rappresentazione visiva dell'articolo: Più ti muovi, peggio è: perché la pazienza è la tua migliore alleata negli investimenti

Sì, lo so: il titolo può sembrare un controsenso.

Siamo cresciuti sentendoci dire l'esatto opposto, specialmente dal nostro medico: "più ti muovi, meglio è". E per la salute fisica, è un consiglio d'oro.

Ma oggi non parliamo di attività fisica. Parliamo di un altro tipo di movimento: quello che troppi investitori fanno con i loro soldi, soprattutto quando i mercati finanziari tremano.

È curioso notare come, mentre siamo mediamente pigri nel muovere il nostro corpo, diventiamo incredibilmente attivi quando si tratta di muovere il nostro denaro. Molti credono che le continue oscillazioni delle borse, i cambiamenti economici e gli eventi globali richiedano un'azione costante, rapida e decisa.

Questa convinzione si rafforza durante le crisi. Quando i mercati scendono, l'istinto urla che non si può restare fermi a guardare. Si pensa che il consulente finanziario debba "fare qualcosa": muovere il portafoglio, liquidare le posizioni, "metterci al riparo" in attesa che la tempesta passi. Se non lo fa, è facile pensare che non sia bravo o che non si preoccupi abbastanza del cliente. Dopotutto, chi vorrebbe assistere inerme al crollo dei propri risparmi?

È capitato anche a te di provare queste sensazioni? Nel mezzo di una turbolenza di mercato, hai pensato che avrei potuto e dovuto proteggerti da quelle fastidiose oscillazioni?

Se la risposta è sì, non preoccuparti: è una reazione umana e del tutto normale. Sembra logico aspettarsi che un professionista intervenga nei momenti di difficoltà.

Eppure, scavando un po' più a fondo, scopriamo una verità controintuitiva: il comportamento che sembra più giusto si rivela spesso il più dannoso.

Lascia che ti spieghi perché, attraverso tre semplici ma fondamentali motivi.

I giorni migliori arrivano nei momenti peggiori

Partiamo da una considerazione fondamentale: i mercati finanziari sono come i bambini piccoli. Non stanno mai fermi. Sono in un moto perpetuo, spesso irrequieti, imprevedibili e capaci di passare da un estremo all'altro in un attimo.

Il movimento continuo è una loro caratteristica, non un difetto. E questa caratteristica si accentua proprio quando qualcosa li turba. Nelle fasi di maggior nervosismo, infatti, i mercati oscillano di più.

Scendono di più. Ma, per fortuna, salgono anche di più.

I giorni di maggior rialzo, quelli che fanno davvero la differenza per il rendimento di lungo periodo, arrivano quasi sempre a ridosso dei giorni di maggior ribasso. Secondo un'analisi di J.P. Morgan, chi negli ultimi vent'anni avesse mancato solo le dieci migliori giornate del mercato azionario, si sarebbe ritrovato con un rendimento finale più che dimezzato.

Dieci giorni su vent'anni. È un dato che fa riflettere.

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Tornando all'analogia con i bambini: chi cerca di seguirli in ogni loro spostamento finisce per inciampare, perdere la pazienza e vivere in uno stato d'ansia perenne. Le cose vanno molto meglio quando si accetta di non poterli tenere sotto una campana di vetro. Bisogna lasciarli sperimentare, cadere e procurarsi qualche graffio.

Con gli investimenti è lo stesso: una volta prese le dovute precauzioni e impostate le regole fondamentali, lasciare che la loro "irrequietezza" faccia il suo corso è la strategia migliore per puntare in alto.

Se ti guardi indietro, cosa vedi?

Forse sei un investitore alle prime armi e non hai ancora molta confidenza con i mercati. In tal caso, la tua preoccupazione è più che giustificata.

Ma se hai già qualche anno di esperienza, vorrei farti una domanda: quante volte ti sei già trovato nel mezzo di una crisi? Quante volte hai pensato che "questa volta è diverso", hai sentito i telegiornali parlare di "miliardi andati in fumo" e hai provato quella sgradevole sensazione di tracollo imminente?

Probabilmente tante. E come ti sei comportato in quelle occasioni?

Hai venduto, in attesa di tempi migliori? Se lo hai fatto, sei poi riuscito a rientrare esattamente nel momento giusto, prima della ripartenza?

La risposta, molto probabilmente, la conosci già. Sarebbe fantastico avere la sfera di cristallo, ma la realtà è quasi sempre la stessa: più ti muovi, e peggio è.

Hai già sperimentato che cercare di anticipare il mercato è una scommessa persa in partenza. Perché, allora, continuare a cadere nello stesso errore?

Guarda la luna, non il dito

I mercati sono maestri nel mandarci in confusione. Rimangono silenziosi e discreti mentre macinano record, per poi calamitare tutta l'attenzione su di sé non appena iniziano le difficoltà. In queste fasi, il rischio di perdere la bussola è altissimo. È facile distrarsi da ciò che conta davvero.

È proprio in quei momenti, però, che dobbiamo fare una cosa apparentemente semplice ma in realtà difficilissima: guardare la luna e non il dito.

Dobbiamo pensare ai nostri obiettivi di vita, non alle oscillazioni di breve termine.

Quando la paura prende il sopravvento, il motivo per cui abbiamo iniziato a investire (la laurea di un figlio, la nostra pensione, un progetto importante) perde improvvisamente di valore, annegando nella vana pretesa di schivare una turbolenza che, per quanto fastidiosa, è solo momentanea.

Sappi che, proprio in questi frangenti, il mio ruolo come consulente è esattamente questo: aiutarti a spostare lo sguardo su ciò che non puoi permetterti di perdere di vista.

Perché il raggiungimento dei tuoi traguardi sarà sempre infinitamente più importante del fastidio, comprensibile ma passeggero, generato dalle bizze dei mercati.

Ogni volta che ti sembrerà logico e istintivo "muoverti" per proteggere il tuo capitale, io sarò lì per ricordarti di restare fermo su ciò che conta davvero.

Perché, almeno in finanza, la regola non cambia: più ti muovi... peggio è.

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