
L'anno 2025 vede una significativa escalation nelle politiche commerciali protezionistiche degli Stati Uniti, culminata nell'imposizione di una serie di tariffe sulle importazioni provenienti da numerosi paesi, per volere del Presidente Trump. A febbraio e marzo 2025, vengono annunciate tariffe sull'acciaio e sull'alluminio, entrate in vigore il 12 marzo, e sull'industria automobilistica, con efficacia a partire dal 3 aprile.
Il momento culminante di questa fase è stata il 2 aprile, giorno che il Presidente Trump ha definito "Liberation Day", con l'annuncio di un pacchetto di misure che include una tariffa universale del 10% su tutte le importazioni, effettiva dal 5 aprile, e tariffe reciproche più elevate su quei paesi che presentano un surplus commerciale con gli Stati Uniti, applicabili dal 9 aprile. Le stime indicano un aumento significativo del tasso medio di tariffa applicato dagli Stati Uniti, con potenziali conseguenze recessive per molte nazioni.
Le reazioni del mondo economico a queste iniziative non si fanno attendere. Gli economisti hanno già espresso preoccupazioni riguardo al probabile aumento dei prezzi per i consumatori e al potenziale incremento dell'inflazione. L'annuncio delle tariffe reciproche del 2 aprile ha scatenato un'immediata reazione negativa nei mercati azionari. Anche la J.P. Morgan Research rivede al ribasso le previsioni di crescita del PIL statunitense a causa delle nuove politiche tariffarie.
Le reiterate segnalazioni da parte degli economisti sui rischi di inflazione e recessione suggeriscono che gli operatori di mercato sono probabilmente preoccupati per le potenziali conseguenze economiche negative di queste tariffe, contribuendo alla flessione.
I principali mercati azionari sono scesi dai livelli massimi dal 10% al 20%. Soffrono maggiormente i listini americani che però sono anche quelli che hanno fatto registrare performance maggiori, soprattutto grazie alle "Magnifiche 7".
Tanti pessimisti: ottima notizia!
Quando i mercati si mettono in uno stato di agitazione esistono alcuni indicatori che ci aiutano a capire quanto profonda sia l’incertezza e la preoccupazione di chi investe.
Il primo indicatore è il celebre Fear & Greed Index, calcolato da CNN che riassume con un numero lo stato di paura o di euforia. In questo momento indica un grado di estrema paura, al minimo da oltre un anno.

Il secondo indicatore è il AAII Sentiment Survey che si concentra sulla ripartizione tra rialzisti e ribassisti. In questo momento quasi il 62% sono ribassisti, il doppio rispetto la media storica.

Perché è importante monitorare questi numeri?
L’analisi storica dice che maggiore è il numero dei pessimisti, maggiori sono le performance che statisticamente il mercato riesce a raggiungere in futuro.

Mediamente i cali del mercato americano (S&P500) hanno registrato una discesa del 14% e, come si può vedere dalla tabella, maggiori sono stati i ribassi, maggiori sono stati i rialzi nel mese post ribasso. Per non parlare di un anno dopo, in cui il mercato ha fatto registrare mediamente dei rialzi di quasi il 28%.
Questo significa che ogni crisi è un'opportunità d'investimento per il futuro.
"Va bene Daniele, ma io ho già investimenti al momento e il mio portafoglio sta soffrendo. Non era il caso di uscire dal mercato?"
Ammesso che sia possibile prevedere i cali di mercato (Spoiler: impossibile!), la storia ha dimostrato che il modo migliore per capitalizzare i rendimenti del mercato azionario è il fattore tempo, restando sempre investiti senza perdersi le giornate migliori che, come abbiamo visto, sono quelle immediatamente successive a quelle peggiori.
Il timing di entrata o di uscita dal mercato porta inevitabilmente a perdere le giornate migliori dei mercati. Perdendo solamente i 5 giorni migliori di mercato, il risultato finale è inferiore del 34%.

Con il tempo e l'approccio giusto, nessuna turbolenza deve spaventare.
Ma qual è l'approccio giusto? Ecco i 3 fattori chiave:
- Il PAC (Piano d'Accumulo di Capitale): gli acquisti mensili difendono bene anche nelle situazioni peggiori e aiutano a cogliere le opportunità del mercato
- Potendo scegliere, sarebbe meglio accumulare durante le turbolenze.
- I risultati si possono ottenere se affiancati da un Consulente Finanziario che fa adottare le giuste soluzioni e i comportamenti adeguati per ogni fase di mercato.
Infine ricordo che i mercati, come qualsiasi cosa in natura, non possono crescere se non si passa dai ribassi di mercato. Ci vuole calma, pazienza e costanza.
Il sole torna sempre a splendere!