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Rappresentazione visiva dell'articolo: "Tanto a me non succederà": perché ignorare i rischi è il rischio più grande

Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase?

"Tanto a me non succederà."

È una sorta di mantra che usiamo per allontanare le preoccupazioni, ma è proprio questa mentalità che ci rende più vulnerabili.

Ammettiamolo: tutti, almeno una volta, abbiamo pensato di essere immuni dalle disgrazie. Quando però queste capitano ad altri, non manchiamo di commentare con un "Poverino, che sfortuna". Ma spesso, più che di sfortuna, si tratta di scelte. Il problema è che spesso preferiamo ignorare i rischi, illudendoci che non ci toccheranno mai.

I rischi che ci circondano

Spesso, quando si parla di rischi, ecco che arrivano le risposte pronte all'uso:

“Un crollo del tetto per una tempesta? Impossibile, vivo in una zona tranquilla, non è mai successo.”
“Problemi di salute in vecchiaia? Difficile, mi tengo in forma e presto attenzione a quello che mangio.”
“Esaurire i risparmi? Non succederà, ho un buon lavoro e sono attento ai miei soldi.”

Ma la realtà è che i rischi si insinuano dove meno ce li aspettiamo. Ignorarli è un rischio molto più grande che affrontarli.

Eventi climatici estremi: una realtà in aumento

Non stiamo parlando di pessimismo, ma di fatti. Nel 2023, in Italia, ci sono stati ben 378 eventi climatici estremi. Un numero impressionante, in aumento del 22% rispetto all'anno precedente. Trombe d'aria, grandinate, alluvioni non sono più scene da film, ma la cronaca quotidiana. Questi eventi colpiscono le persone, ma soprattutto il patrimonio, in particolare la casa, che è ancora oggi il primo bene detenuto dalle famiglie italiane.

Eppure, solo il 6% delle abitazioni è assicurato contro questi rischi.

E tu? Sei tra questi o fai parte del 94%?

Ti sei mai chiesto cosa faresti se la tua casa fosse danneggiata o se la tua capacità di generare reddito venisse compromessa? Come manterresti il tenore di vita della tua famiglia? Come potresti permettere ai tuoi figli di studiare? Queste domande non sono insolite, ma spesso le allontaniamo. Non si tratta di fare cattivi pensieri, ma di proteggere ciò che conta.

L'invecchiamento della popolazione: una sfida per il futuro

Un altro fattore da considerare è l'invecchiamento della popolazione. In Italia, oggi, le persone con più di 65 anni rappresentano il 24% della popolazione totale. Erano il 19% 20 anni fa, nel 2050 saranno il 35%. In altre parole: il Paese sta invecchiando, e pure velocemente. 

Questo pone delle domande: chi si prenderà cura della popolazione anziana?

Lo Stato?

Già oggi ci sono 4 milioni di anziani non autosufficienti e la maggior parte non riceve l'assistenza pubblica adeguata.

La domanda non è "Succederà?", ma "Cosa farai quando succederà?".

La soluzione c'è e si chiama polizza assicurativa. Assicurarsi significa scaricare le conseguenze economiche di un evento dannoso su un soggetto che si prende questo rischio, ovvero la compagnia assicurativa. Forse pensi che sia troppo costoso, ma rifletti:

Primo, perché prima ti attivi e più ti accorgerai che il premio per garantirti questa sicurezza è meno impegnativo di quanto pensi. 

Secondo, perché domandarsi quanto ti costa assicurarti è la domanda sbagliata. 

La domanda giusta sulla quale ragionare è: quanto ti costa non farlo? 

Quanto ti costerebbe perdere ciò che hai?

Mettiti nei panni di te stesso, un minuto dopo che ti succede qualcosa. Non necessariamente qualcosa di estremo: un infortunio che ti costringe ai box per qualche tempo, una grandinata che danneggia parte del tetto di casa. In quel momento, DOPO che è successo, quanto pagheresti quella polizza che non hai voluto fare PRIMA?

Lo sai anche tu: molto di più di quello che ti sarebbe costata. 

Non aspettare che sia troppo tardi. Parla con il tuo consulente finanziario per capire come proteggere il tuo patrimonio e la tua famiglia. È il miglior investimento che puoi fare. In fondo, proteggere è la voce del verbo amare. Ignorare i rischi che ci circondano è il rischio più grande.

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